




Rappresentare la Generazione X
Parker Posey non è semplicemente l’eroina del cinema indie anni Novanta.


Se fossi Pier Vittorio Tondelli
Il 14 settembre avrei compiuto settant’anni.

La correzione del potere
Attivismo, militanza e l’idea di sacro.

Come balla Napoli segreta
Una conversazione con Gennaro Ascione sulla scena napoletana.

Breve storia dell’attacco di panico
Ci sono voluti secoli perché al panico venisse data dignità clinica. Ora la sfida è riconoscere che il problema non ha a che fare solo con l’individuo ma con la collettività.

Infrastrutture e miraggi
Su L’ultima acqua di Chiara Barzini.
La Parola della Settimana
tornata
tornata tornata s. f. [der. di tornare; nel sign. 3, dal provenz. tornada]. – 1. a. ant. o pop. Ritorno: nel suo letto il mise e dissegli che quivi infino alla sua t. si stesse (Boccaccio); fare t., fare ritorno. b. T. lattea, sensazione di calore alla mammella, e di puntura al capezzolo, che avverte la nutrice quando, attaccato il bambino al seno, la secrezione lattea si accentua. 2. Seduta, adunanza di un’accademia, di un’assemblea, ecc.: le t. dell’accademia della Crusca; t. ordinaria, straordinaria. Il termine, oggi poco com., era ancora usato in alcuni atti ufficiali della Camera dei deputati fino al 1938 e del Senato fino al 1933 (oggi seduta). Riferito talora, per estens., anche a turni di elezioni (politiche, amministrative, ecc.): prima, seconda t. elettorale. 3. ant. Il commiato o congedo della canzone provenzale, e per estens. della canzone antica in genere, che nel tipo più frequente ripete lo schema della parte finale della stanza.
