Cristalli, ossa e corrosioni
James Hoff e Robert Smithson: suoni e land art nell’intervallo tra le cose.
Noialtri girardiani
Una riflessione a dieci anni dalla scomparsa del filosofo.
Inventario di quel che resta dopo che la foresta brucia: cosa può raccontare una lista?
Lo stile e la forma del romanzo di Michele Ruol svelano il potenziale narrativo delle liste che ha studiato Umberto Eco.
Che lingua parla la politica militante?
Come ci chiamiamo? Come vogliamo essere chiamati? Quali parole ci vengono imposte, e di quali ci possiamo riappropriare? Una riflessione a partire dall’Abbecedario dei Soulèvement de la Terre.
Una battaglia apolitica dopo l’altra
Con l’ultimo film, Paul Thomas Anderson rivela una posizione spaventata e confusa nei confronti della Storia e del presente.
La versione del cavallo
Per secoli lo abbiamo domato, usato, idealizzato. Ora scienziate e scienziati ci mostrano come in realtà il cavallo sia un animale sociale, intelligente e capace di emozioni complesse.
La Parola della Settimana
tornata
tornata tornata s. f. [der. di tornare; nel sign. 3, dal provenz. tornada]. – 1. a. ant. o pop. Ritorno: nel suo letto il mise e dissegli che quivi infino alla sua t. si stesse (Boccaccio); fare t., fare ritorno. b. T. lattea, sensazione di calore alla mammella, e di puntura al capezzolo, che avverte la nutrice quando, attaccato il bambino al seno, la secrezione lattea si accentua. 2. Seduta, adunanza di un’accademia, di un’assemblea, ecc.: le t. dell’accademia della Crusca; t. ordinaria, straordinaria. Il termine, oggi poco com., era ancora usato in alcuni atti ufficiali della Camera dei deputati fino al 1938 e del Senato fino al 1933 (oggi seduta). Riferito talora, per estens., anche a turni di elezioni (politiche, amministrative, ecc.): prima, seconda t. elettorale. 3. ant. Il commiato o congedo della canzone provenzale, e per estens. della canzone antica in genere, che nel tipo più frequente ripete lo schema della parte finale della stanza.