


Casa desolata
Visita guidata ai Diari per John di Joan Didion.

Decluttering evolutivo
L’idea che l’evoluzione proceda necessariamente verso una maggiore complessità è ormai superata. Anche la perdita di geni svolge un ruolo chiave nella selezione naturale. Una panoramica sulla teoria “less, but more”.

Cannes 78
Una panoramica dei film di quest’edizione del Festival di Cannes che raccontano il dolore come linguaggio visivo e politico.

Bernard-Henri Lévy: ideologo dell’Occidente?
Ritratto di un disturbatore diplomatico.

Viaggio al termine dell’Heysel
Il lucido e macabro canto alla tragedia di Pol Vandromme.
La Parola della Settimana
tornata
tornata tornata s. f. [der. di tornare; nel sign. 3, dal provenz. tornada]. – 1. a. ant. o pop. Ritorno: nel suo letto il mise e dissegli che quivi infino alla sua t. si stesse (Boccaccio); fare t., fare ritorno. b. T. lattea, sensazione di calore alla mammella, e di puntura al capezzolo, che avverte la nutrice quando, attaccato il bambino al seno, la secrezione lattea si accentua. 2. Seduta, adunanza di un’accademia, di un’assemblea, ecc.: le t. dell’accademia della Crusca; t. ordinaria, straordinaria. Il termine, oggi poco com., era ancora usato in alcuni atti ufficiali della Camera dei deputati fino al 1938 e del Senato fino al 1933 (oggi seduta). Riferito talora, per estens., anche a turni di elezioni (politiche, amministrative, ecc.): prima, seconda t. elettorale. 3. ant. Il commiato o congedo della canzone provenzale, e per estens. della canzone antica in genere, che nel tipo più frequente ripete lo schema della parte finale della stanza.
