




Lo chef come artista
Metanarrazione e intertestualità nella terza stagione di The Bear: celebrity chef e cookbook come dispositivi di rappresentazione.


Divenire-sirena
O dell’incontro con l’anomalo.

“Patriarcato”: parola necessaria ma non esaustiva
Una riflessione su invarianti e cambiamenti nella storia della violenza di genere.

Idiocracy now
Avevano ragione Mike Judge, Beavis e Butt-Head: siamo più stupidi di quanto pensiamo.

Vedere voci (e corpi) animali
Se siamo diventati sordi al mondo animale è perché ci siamo convinti che solo gli umani possano parlare. Ma l’etologia cognitiva e l’ecosemiotica rivelano un’affollata orchestra di voci intenzionali e irreplicabili, che si estende dall’aria, alla terra, agli abissi.

I normali e noi
A cosa serve una diagnosi? Cosa ci dice dell’idea di normalità?
La Parola della Settimana
tornata
tornata tornata s. f. [der. di tornare; nel sign. 3, dal provenz. tornada]. – 1. a. ant. o pop. Ritorno: nel suo letto il mise e dissegli che quivi infino alla sua t. si stesse (Boccaccio); fare t., fare ritorno. b. T. lattea, sensazione di calore alla mammella, e di puntura al capezzolo, che avverte la nutrice quando, attaccato il bambino al seno, la secrezione lattea si accentua. 2. Seduta, adunanza di un’accademia, di un’assemblea, ecc.: le t. dell’accademia della Crusca; t. ordinaria, straordinaria. Il termine, oggi poco com., era ancora usato in alcuni atti ufficiali della Camera dei deputati fino al 1938 e del Senato fino al 1933 (oggi seduta). Riferito talora, per estens., anche a turni di elezioni (politiche, amministrative, ecc.): prima, seconda t. elettorale. 3. ant. Il commiato o congedo della canzone provenzale, e per estens. della canzone antica in genere, che nel tipo più frequente ripete lo schema della parte finale della stanza.
