Da Platone al Vangelo
Appunti sull’opera di Walter Siti – Prima parte.
Sopravvivere al collasso
Zombie e vampiri tra Asia e Occidente: due immaginari, due crisi, due modi di sopravvivervi.
Animali in guerra
I teatri di guerra rendono tangibile l’ambiguità del nostro rapporto con gli altri animali: vittime strutturali della violenza umana, giuridicamente invisibili e trattati come moralmente sacrificabili.
Shifty. Cos’è andato storto?
Sull’ultimo documentario-mondo di Adam Curtis, la storia non lineare di David Graeber e la frase più importante del Novecento: “Non c’è alternativa”.
Indagine sul dolore
Una riflessione a partire da Maggie Nelson.
Lo sfruttamento antropico dell’Amazzonia
Tra Brasile ed Ecuador, le politiche che minacciano il polmone del mondo ‒ e quelle che cercano di preservarlo.
La Parola della Settimana
tornata
tornata tornata s. f. [der. di tornare; nel sign. 3, dal provenz. tornada]. – 1. a. ant. o pop. Ritorno: nel suo letto il mise e dissegli che quivi infino alla sua t. si stesse (Boccaccio); fare t., fare ritorno. b. T. lattea, sensazione di calore alla mammella, e di puntura al capezzolo, che avverte la nutrice quando, attaccato il bambino al seno, la secrezione lattea si accentua. 2. Seduta, adunanza di un’accademia, di un’assemblea, ecc.: le t. dell’accademia della Crusca; t. ordinaria, straordinaria. Il termine, oggi poco com., era ancora usato in alcuni atti ufficiali della Camera dei deputati fino al 1938 e del Senato fino al 1933 (oggi seduta). Riferito talora, per estens., anche a turni di elezioni (politiche, amministrative, ecc.): prima, seconda t. elettorale. 3. ant. Il commiato o congedo della canzone provenzale, e per estens. della canzone antica in genere, che nel tipo più frequente ripete lo schema della parte finale della stanza.