Ciao
L’Italia Novanta di Valerio Mattioli, per non dimenticare.
La violenza e noi
Dal Nepal alla Palestina, passando per Charlie Kirk e Luigi Mangione, uso e consumo (mediatico) della violenza nella politica contemporanea.
Il malato immaginato
Il confine tra salute e malattia è sempre più mobile e negoziabile. Tra canoni di bellezza, disease mongering e salute subottimale, siamo tutti pazienti potenziali in attesa di una diagnosi, e del relativo trattamento.
Il suono e la furia
Le analisi forensi come arte, il suono come rivelazione della violenza contro le comunità vulnerabili nell’opera di Lawrence Abu Hamdan.
Il reale meraviglioso
Miguel Bonnefoy, non il solito realismo magico.
La Parola della Settimana
tornata
tornata tornata s. f. [der. di tornare; nel sign. 3, dal provenz. tornada]. – 1. a. ant. o pop. Ritorno: nel suo letto il mise e dissegli che quivi infino alla sua t. si stesse (Boccaccio); fare t., fare ritorno. b. T. lattea, sensazione di calore alla mammella, e di puntura al capezzolo, che avverte la nutrice quando, attaccato il bambino al seno, la secrezione lattea si accentua. 2. Seduta, adunanza di un’accademia, di un’assemblea, ecc.: le t. dell’accademia della Crusca; t. ordinaria, straordinaria. Il termine, oggi poco com., era ancora usato in alcuni atti ufficiali della Camera dei deputati fino al 1938 e del Senato fino al 1933 (oggi seduta). Riferito talora, per estens., anche a turni di elezioni (politiche, amministrative, ecc.): prima, seconda t. elettorale. 3. ant. Il commiato o congedo della canzone provenzale, e per estens. della canzone antica in genere, che nel tipo più frequente ripete lo schema della parte finale della stanza.
La seduzione geopolitica
Le ragioni del successo, ma soprattutto i limiti e i rischi dell’approccio geopolitico nella lettura della storia.