Che fine ha fatto la tassidermia
Oggi viene sfruttata a fini scientifici, artistici e personali. Un viaggio tra storia, etica e nuove forme di bellezza di un’arte sospesa tra la vita e la morte.
Rovesciare la sfinge europea
Appunti per una critica alla logica dei bandi per i finanziamenti alla ricerca.
Vivono, indifesi sotto la notte
Arte e affetti, storia e archivio dell’AIDS in Italia.
Cristalli, ossa e corrosioni
James Hoff e Robert Smithson: suoni e land art nell’intervallo tra le cose.
Il paesaggio che (non) ascoltiamo
Siamo così assuefatti al rumore da trascurare i danni su salute, psiche ed ecosistemi. Una riflessione sul nostro bisogno di silenzio naturale.
La Parola della Settimana
tornata
tornata tornata s. f. [der. di tornare; nel sign. 3, dal provenz. tornada]. – 1. a. ant. o pop. Ritorno: nel suo letto il mise e dissegli che quivi infino alla sua t. si stesse (Boccaccio); fare t., fare ritorno. b. T. lattea, sensazione di calore alla mammella, e di puntura al capezzolo, che avverte la nutrice quando, attaccato il bambino al seno, la secrezione lattea si accentua. 2. Seduta, adunanza di un’accademia, di un’assemblea, ecc.: le t. dell’accademia della Crusca; t. ordinaria, straordinaria. Il termine, oggi poco com., era ancora usato in alcuni atti ufficiali della Camera dei deputati fino al 1938 e del Senato fino al 1933 (oggi seduta). Riferito talora, per estens., anche a turni di elezioni (politiche, amministrative, ecc.): prima, seconda t. elettorale. 3. ant. Il commiato o congedo della canzone provenzale, e per estens. della canzone antica in genere, che nel tipo più frequente ripete lo schema della parte finale della stanza.
Noialtri girardiani
Una riflessione a dieci anni dalla scomparsa del filosofo.