Narrazione liquida
La letteratura combinatoria di Olga Tokarczuk.
L’economia dell’autenticità
Una riflessione sui consumi contemporanei a partire da The Hipster Economy di Alessandro Gerosa.
Dai margini della tecnocultura
Mito, magia e misticismo nell’era dell’informazione: intervista a Erik Davis, autore di Techgnosis.
Il social network dei morti
Internet, disincarnazione e reincarnazione.
Sangue e Merda
Il cinema di Martin Scorsese e la religione del Capitale.
Folcolonialismo in Sardegna
Il folclore al servizio dell’estrazione turistica.
La pellicola della vita
Ripensare le interdipendenze tra terrestri umani e nonumani: un estratto da Zona critica.
La Parola della Settimana
tornata
tornata tornata s. f. [der. di tornare; nel sign. 3, dal provenz. tornada]. – 1. a. ant. o pop. Ritorno: nel suo letto il mise e dissegli che quivi infino alla sua t. si stesse (Boccaccio); fare t., fare ritorno. b. T. lattea, sensazione di calore alla mammella, e di puntura al capezzolo, che avverte la nutrice quando, attaccato il bambino al seno, la secrezione lattea si accentua. 2. Seduta, adunanza di un’accademia, di un’assemblea, ecc.: le t. dell’accademia della Crusca; t. ordinaria, straordinaria. Il termine, oggi poco com., era ancora usato in alcuni atti ufficiali della Camera dei deputati fino al 1938 e del Senato fino al 1933 (oggi seduta). Riferito talora, per estens., anche a turni di elezioni (politiche, amministrative, ecc.): prima, seconda t. elettorale. 3. ant. Il commiato o congedo della canzone provenzale, e per estens. della canzone antica in genere, che nel tipo più frequente ripete lo schema della parte finale della stanza.