Mai più libri
Crisi, lavoro, lettura: perché l’editoria canta sempre la stessa canzone.
Sopravvivere al collasso
Zombie e vampiri tra Asia e Occidente: due immaginari, due crisi, due modi di sopravvivervi.
Animali in guerra
I teatri di guerra rendono tangibile l’ambiguità del nostro rapporto con gli altri animali: vittime strutturali della violenza umana, giuridicamente invisibili e trattati come moralmente sacrificabili.
Shifty. Cos’è andato storto?
Sull’ultimo documentario-mondo di Adam Curtis, la storia non lineare di David Graeber e la frase più importante del Novecento: “Non c’è alternativa”.
Indagine sul dolore
Una riflessione a partire da Maggie Nelson.
La Parola della Settimana
tornata
tornata tornata s. f. [der. di tornare; nel sign. 3, dal provenz. tornada]. – 1. a. ant. o pop. Ritorno: nel suo letto il mise e dissegli che quivi infino alla sua t. si stesse (Boccaccio); fare t., fare ritorno. b. T. lattea, sensazione di calore alla mammella, e di puntura al capezzolo, che avverte la nutrice quando, attaccato il bambino al seno, la secrezione lattea si accentua. 2. Seduta, adunanza di un’accademia, di un’assemblea, ecc.: le t. dell’accademia della Crusca; t. ordinaria, straordinaria. Il termine, oggi poco com., era ancora usato in alcuni atti ufficiali della Camera dei deputati fino al 1938 e del Senato fino al 1933 (oggi seduta). Riferito talora, per estens., anche a turni di elezioni (politiche, amministrative, ecc.): prima, seconda t. elettorale. 3. ant. Il commiato o congedo della canzone provenzale, e per estens. della canzone antica in genere, che nel tipo più frequente ripete lo schema della parte finale della stanza.
Lo sfruttamento antropico dell’Amazzonia
Tra Brasile ed Ecuador, le politiche che minacciano il polmone del mondo ‒ e quelle che cercano di preservarlo.